L'area del Bosco di Santa Giustina, con una superficie di circa 23 ettari, si inserisce nel paesaggio agricolo di Castenedolo, caratterizzato da una struttura a mosaico con ambienti diversificati.
Le aree boscate si alternano a spazi aperti seminaturali, come prati stabili e incolti, piccole zone umide costituite da fossati, coltivazioni agricole tradizionali tra cui vigneti, edifici storici come cascine. Grazie alla presenza di una rete di siepi e fasce boscate ancora ben strutturata, il territorio offre un'importante risorsa per il funzionamento della rete ecologica, essenziale per la sopravvivenza e gli spostamenti della fauna selvatica. Questo tipo di ecosistema rappresenta un biotopo rurale tipico della Pianura Padana di un tempo, quasi scomparso tra il 1950 e il 1980 a causa dell’agricoltura intensiva caratterizzata dalle monocolture e dell’urbanizzazione.
I boschi planiziali della Pianura Padana sono quasi del tutto scomparsi con le prime bonifiche agricole e oggi il Bosco di Santa Giustina è uno dei più estesi della provincia. Quest'area rappresenta un rifugio fondamentale per molte specie.
La varietà di uccelli presenti cambia nel corso dell'anno: alcune sono nidificanti, altre svernanti, migratrici o sedentarie.
All’inizio della primavera potrete facilmente sentire il tambureggiare e i versi territoriali del Picchio rosso maggiore e del Picchio verde. La presenza di alberi morti costituisce un'importante risorsa che favorisce queste specie. Alberi di grandi dimensioni, senescenti o morti in piedi, permettono inoltre la formazione di numerosi micro-habitat fondamentali per molte specie animali, vegetali e fungine. Anche se potrebbero sembrare elementi di degrado del bosco, in realtà svolgono un ruolo ecologico essenziale contribuendo alla biodiversità.
Con l’avanzare della stagione negli spazi aperti con i prati incolti potrete osservare l’Averla piccola o l’Upupa. Nelle notti di Maggio potrete ascoltare il canto dell'Usignolo e in estate il monotono richiamo dell’Assiolo, piccolo rapace notturno nidificante con diverse coppie, così come il Gufo comune.
In inverno potrete incontrare il Pettirosso e lo Scricciolo, e diversi turdidi che si alimentano delle bacche di edera, particolarmente diffusa nella parte più vetusta del bosco.
Inoltre, uccelli come la Taccola e la Cornacchia grigia usano l’area come dormitorio tutto l’anno: durante il giorno si disperdono nelle campagne circostanti per poi radunarsi la sera a centinaia.
Ecco alcuni uccelli che potreste incontrare:
- Assiolo – Otus scops
- Averla piccola – Lanius collurio
- Capinera – Sylvia atricapilla
- Cardellino – Carduelis carduelis
- Cinciallegra – Parus major
- Civetta – Athene noctua
- Codibugnolo – Aegithalos caudatus
- Colombaccio – Columba palumbus
- Cornacchia grigia – Corvus cornix
- Cuculo – Cuculus canorus
- Fringuello – Fringilla coelebs
- Gazza – Pica pica
- Gheppio – Falco tinnunculus
- Ghiandaia – Garrulus glandarius
- Gufo comune – Asio otus
- Gruccione – Merops apiaster
- Luì piccolo – Phylloscopus collybita
- Merlo – Turdus merula
- Picchio rosso maggiore – Dendrocopos major
- Picchio verde – Picus viridis
- Pigliamosche – Muscicapa striata
- Poiana – Buteo buteo
- Rigogolo – Oriolus oriolus
- Saltimpalo – Saxicola rubicola
- Sparviere – Accipiter nisus
- Storno – Sturnus vulgaris
- Taccola – Coloeus monedula
- Torcicollo – Jynx torquilla
- Tortora selvatica – Streptopelia turtur
- Upupa – Upupa epops
- Usignolo – Luscinia megarhynchos
- Verdone – Chloris chloris
- Verzellino – Serinus serinus
Fotografie di D.Pelizzari, R. Bertoli, G.Maghini, V.Pezzi, S.Filippini